mercoledì 17 giugno 2015

Il piacere di Gabriele d'Annunzio


Il piacere è un romanzo di Gabriele D'Annunzio
  nato il 12 marzo 1863
  morto il 1 marzo 1938
Dico subito che nel complesso mi è molto piaciuto. Bella la prosa e bello scoprire termini della nostra lingua che non si usano più. La vita di Andrea Sperelli è tutta volta a cogliere il piacere, sia esso dato da oggetti, dalla natura e anche dalle persone. Capace di fingere sentimenti che non prova per trarre piacere dalla conquista. Forse incapace di amare altri al di fuori di se stesso, ma allo stesso tempo patisce le pene amorose quando la preda gli sfugge.

 Dov’eran mai tutte le sue vanità e le sue crudeltà e i suoi artifici e le sue menzogne? Dov’erano gli amori e gli inganni e i disinganni e i disgusti e le incurabili ripugnanze dopo il piacere? Dov’erano quegli immondi e rapidi amori che gli lasciavan nella bocca come la strana acidezza di un frutto tagliato con un coltello d’acciaio? Egli non si ricordava più di nulla.

 Mi ha molto colpito la sovrapposizione delle due donne; ama Elena, ma anche Maria, le due si somigliano apparentemente, nei gesti, nella voce, ma sono così diverse. 
  "Il pericolo è là, certo, aperto, manifesto; e m'attira con la vertigine, come un abisso. Un attimo di languore, di mollezza, e sono perduta."
Maria è pura, romantica, ha bisogno di “Carezze buone”, di parole dolci e poetiche, è gelosa e a volte sospetta di lui, ma fino alla fine gli si dà completamente. Elena è molto simile a Sperelli, fa quello che vuole; finchè dura la sua attrazione non si risparmia, ma è pronta all’abbandono quando le conviene senza provare rimorso, anzi giocando coi presunti sentimenti di Andrea. Egli riesce a mascherare fino alla fine questo doppio amore, è cosciente di ingannare Maria, ma ha bisogno di lei per avere la sensazione di possedere l’altra che gli sfugge. E’ bello passeggiare per le vie e le piazze di Roma, D’Annunzio ti accompagna e fa da cicerone descrivendo la bellezza della città eterna e i suoi tesori in maniera mirabile. L'incipit è di eccezionale bellezza:

L'anno moriva, assai dolcemente. Il sole di San Silvestro spandeva non so che tepor velato, mollissimo, aureo, quasi primaverile, nel ciel di Roma. Tutte le vie erano popolose come nelle domeniche di Maggio. Su la piazza Barberini, su la piazza di Spagna una moltitudine di vetture passava in corsa traversando; e dalle due piazze il romorio confuso e continuo, salendo alla Trinità de' Monti, alla via Sistina, giungeva fin nelle stanze del palazzo Zuccari, attenuato.
 
da Roma sparita Palazzo Zuccari


domenica 7 giugno 2015

I sogni son desideri...


Quando ero piccola chissà se già sognavo una storia speciale!?
Strano e raro, a volte succedono cose che mai avremmo immaginato. Eppure la sorellanza poiana è nata per caso, o forse ci stavamo cercando senza saperlo. Facebook , gruppi di lettura, simpatia reciproca, voglia di “frequentarsi” e farsi quattro risate. Piano piano conoscendoci e scoprendo le affinità , abbiamo creato un luogo dove incontrarci, un nido sicuro dove trascorrere in compagnia ore di puro divertimento, di confidenze e scambi di vedute. Ora sentiamo l’esigenza di esprimere qualcosa di più, di comunicare al di fuori del nostro mondo le cose che ci piacciono, siano esse un libro, un quadro, una musica o un film. Dopo un anno di amicizia abbiamo creato il nostro Blog ;

“Dove osano le Poiane” è il frutto di tutto questo; un frutto acerbo, ma con il tempo maturerà .